di F.F., #Atletica
L’invidia è una brutta bestia è più di una libera traduzione della dichiarazione di Sebastian Coe, britannico, straordinario mezzofondista d’antan, che recita: “Presi in considerazione i risultati di tutto l’anno”. Peccato che di anno non ce ne fosse stato, prima di Tokyo 2020 tenutasi nel 2021, perché il covid-19 ha fermato il mondo. Anche quello dell’Atletica Leggera.
Così World Athletics esclude dalle nomination i due azzurri campioni olimpici a Tokio. Che dire? Oh, si potrebbe dire molto. Anzi, moltissimo. ma siamo dei signori e ci limiteremo a fornirvi la lista dei grandissimi atleti che compongono i mangifici dieci.
Si tratta di Joshua Cheptegei (Uganda), oro olimpico nei 5mila e argento nei 10mila all’ultima Olimpiade; Ryan Crouser (Usa), oro olimpico del getto del peso e primatista mondiale con 23.37; Mondo Duplantis (Svezia), grandissimo astista che non ha bisogno di presentazioni: giovanissimo, ha già vinto tutto; Jakob Ingebrigtsen (Norvegia), altro enfant terrible dell’Atletica Mondiale; Eliud Kipchoge (Kenya), a Tokyo ha confermato l’oro olimpico conquistato nel 2016 a Rio nella maratona; Pedro Pichardo (Portogallo), a Tokyo ha conquistato l’oro olimpico del triplo (con 17.98); Daniel Stahl (Svezia), oro olimpico del lancio del disco, ha vinto anche la Diamond League; Miltiadis Tentoglou (Grecia), oro olimpico del salto in lungo a Tokyo con 8.41; Damian Warner (Canada), oro olimpico del decathlon a Tokyo; Karsten Warholm (Norvegia), a Tokyo ha stravinto i 400 ostacoli in 45”94, migliorando di 7 decimi il suo record del mondo.
(22 ottobre 2021)
©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata